
L'impianto idrico è un elemento fondamentale di ogni abitazione moderna. Per chi vive in collina esistono tuttavia alcuni accorgimenti ed elementi peculiari, a cui non sono abituati i residenti in città.
In questo post vedremo come è costituito un impianto idrico di una casa e come adattarlo ad un'abitazione di campagna.
Iniziamo.
Funzioni e componenti di un impianto idrico
Ogni abitazione moderna ha bisogno di un impianto idrico in grado di :
- fornire di acqua potabile (fredda)
- produrre acqua calda sanitaria (o ACS)
- raccogliere e smaltire le acque di scarico dopo l'uso
Per svolgere queste funzioni vengono installati tre diversi sistemi di tubature:
- impianto di distribuzione dell'acqua fredda
- impianto di produzione e distribuzione dell'acqua calda
- impianto di smaltimento degli scarichi.
Ogni elemento ha caratteristiche, percorsi e materiali costituenti propri. Vediamoli nel dettaglio.
1) Sistema di distribuzione dell'acqua fredda
L'impianto inizia dalla fonte di approvvigionamento dell'acqua potabile. Questa è generalmente costituita da una tubatura collegata con l'acquedotto. Nelle zone più isolate vi possono essere fonti di approvvigionamento dell'acqua alternative come: cisterne, pozzi o fonti naturali.
Nel caso di un impianto collegato all'acquedotto, il primo elemento del sistema è costituito dal contatore, che ha lo scopo di misurare i consumi di acqua potabile. All'uscita dal contatore deve esserci una valvola di intercettazione, indispensabile per chiudere l'impianto in caso di manutenzione o per svuotarlo in caso di assenze prolungate.
Le case in collina in inverno possono essere esposte a temperature più rigide, rispetto alla città. I contatori dell'acqua sono in genere all'aperto, in alloggiamenti più o meno protetti. Nella stagione invernale è perciò importante adottare degli accorgimenti per proteggerli dal gelo ed evitare così danni alle tubature e la necessità di sostituire il contatore.
Dopo la valvola di intercettazione si trova l'impianto vero e proprio, i cui tubi sono diretti alla cucina, al bagno e in altri locali, come la lavanderia.
Attualmente si usano diversi materiali per costituire questi impianti (acciaio, ferro zincato, materie plastiche). In passato si usavano spesso tubature in piombo, che col tempo possono diventare pericolose per la salute (intossicazione da piombo). Nelle case di collina più vecchie e mai ristrutturate, non è infrequente trovare questo tipo di tubature, che andrebbero prontamente sostituite.
2) Sistema di produzione e distribuzione dell'acqua calda
Una parte dell'acqua fredda viene indirizzata ad un apparecchiatura (caldaia, scaldabagno, boiler) che provvede a riscaldarla e a fornire su richiesta acqua calda sanitaria (ACS). In città di solito si usano apparecchiature a gas, che possono essere unità indipendenti (scaldabagno a gas) o integrate nel sistema di riscaldamento (caldaia). Rispetto al passato si utilizzano meno boiler elettrici, perché meno economici e pratici, rispetto alla versione a gas.
Per chi vive in collina l'uso del gas può essere problematico. Nelle zone più isolate infatti può non essere presente una rete di fornitura. In questo caso di si può dotare o di una cisterna o si ricorre a sistemi alternativi, come le biomasse (legno e pellet). In collina tuttavia, dove l'esposizione al sole è spesso superiore alla città, è molto conveniente installare dei pannelli solari, che provvedono a produrre acqua calda sfruttando la luce del sole.
3) Impianto di smaltimento degli scarichi
Le acque di scarico domestiche si distinguono in 3 tipi :
1) Acque bianche: sono di origine meteorica (pioggia, neve). Per legge vanno smaltite separatamente rispetto alle altre. Tuttavia in collina, essendo l'acqua un bene prezioso, è meglio recuperarla e accumularla in apposite cisterne. Durante la stagione secca potrai utilizzare queste scorte per irrigare colture e giardino, senza sprecare la preziosa acqua potabile dell'acquedotto.
2) Acque nere: E' il materiale fecale proveniente dal WC. Deve essere scaricato nel sistema fognario. Tuttavia nelle abitazioni in collina spesso non è presente, per cui sono disponibili delle alternative :
fossa settica: è in grado di accumulare e poi degradare i liquami, rilasciando scarichi non tossici. Una parte dei liquami si accumula e deve essere periodicamente smaltito.
Pozzo nero: è un serbatoio in cui si accumulano i liquami e che deve essere periodicamente svuotato.
3) Acque grigie: sono le acque provenienti dagli scarichi di lavandini, lavastoviglie, lavatrice, doccia e vasca da bagno. Contengono grassi e saponi, che possono creare col tempo ostruzione delle condotte. E' opportuno perciò pre-trattarle con un pozzetto degrassatore, prima di immetterle nello scarico insieme alle acque nere.
In passato molti tubi di scarico erano di eternit, un materiale contenente amianto, perciò cancerogeno. Prima di iniziare una ristrutturazione è importante verificare se sono presenti tubature in eternit. In tal caso dovrai rivolgerti ad una ditta specializzata nel suo smaltimento.
Conclusioni
Un impianto idrico ben progettato è importante per una vita confortevole. Tuttavia non basta il confort. Impianti vecchi, con tubature in materiali tossici, possono contaminare l’acqua potabile, divenendo rischiosi per la salute. Analogamente uno smaltimento non corretto dei liquami può essere fonte di infezioni, alcune delle quali potenzialmente letali. Non fidarti di un impianto vecchio, solo perché sembra funzionare ancora bene. Rivolgiti sempre ad un professionista serio per farlo verificare e assicurarti che rispetti tutte le norme.
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