Gli scarichi fognari in collina

Inviato da Andrea Rinaldi il Gio, 19/11/2020
Fossa Imhoff

Lo smaltimento delle acque reflue domestiche (acque grigie e nere) potrebbe essere un problema per chi vive in collina. Infatti le abitazioni lontane dai centri urbani sono spesso prive di una rete fognaria, adibita allo smaltimento. Questo non significa che la collina sia un ambiente malsano, in cui i liquami vengono riversati liberamente nell'ambiente. Infatti negli anni sono stati sviluppati diversi dispositivi in grado di depurare le acque reflue domestiche, in modo da poterle smaltire in sicurezza nell'ambiente.
In questo post ti spiegherò quali sono le alternative che hai a disposizione quando non possiedi un allacciamento alla rete fognaria.

Iniziamo.

 

Tipi di acque reflue domestiche

Ogni edificio produce in continuazione acque di scarico, che possono essere distinte in due categorie :

  • Acque grige: provengono dagli scarichi di lavandini, docce, lavatrici, lavapiatti, ma non dal wc. Sono ricche di olii e saponi, soprattutto quelle che arrivano dalle cucine (lavandino e lavapiatti)

  • Acque nere: provengono dallo scarico del wc. Contengono materiale fecale, ricco di batteri

Questi scarichi contengono sostanze nocive e talvolta microorganismi patogeni, per cui devono essere depurate, prima di essere liberate nell'ambiente.
In città la rete fognaria provvede a raccoglierle da ogni edificio e a convogliarle all'impianto di depurazione. Qui gli scarichi vengono trattati e resi innocui. A questo punto possono essere riversati in sicurezza in corsi d'acqua, che provvederanno alla loro diluizione e smaltimento definitivo.
In collina la rete fognaria non esiste. Perciò ti devi dotare di un piccolo impianto di smaltimento domestico.
Non preoccuparti. Non devi costruire un edificio o delle vasche di depurazione. Un impianto di smaltimento domestico è costituito da una serie di recipienti sotterranei, che possono essere in cemento armato o PVC. L'unica parte visibile sono i tombini delle botole di ispezione, necessarie per la pulizie e la manutenzione periodica dell'impianto.

Vediamoli nel dettaglio.

 

Dispositivi per lo smaltimento delle acque reflue domestiche

Non esiste un sistema standard, valido per ogni situazione. Ogni impianto deve essere progettato da un tecnico specializzato in funzione della qualità e dalla quantità delle acque reflue prodotte.

Facciamo degli esempi pratici.

  • Un agriturismo ha compreso al suo interno un ristorante e delle camere da letto. Avrà quindi delle cucine e magari anche una lavanderia, che producono un quantitativo elevato di acque grigie, ricche di saponi e schiume (dal lavaggio dei piatti e del bucato).

  • Un'area di ristoro con delle toilette produrrà molte acque nere.

  • Un'abitazione ha una quota di acque nere e grigie più equilibrato e direttamente proporzionale al numero di abitanti.

 

Smaltimento delle acque grigie

Spesso, soprattutto nei vecchi impianti, le acque grigie e quelle nere venivano convogliate in un unico sistema di smaltimento. Le acque grigie però, essendo ricche di olii e saponi, formano delle schiume, ricche di sali di calcio. Queste possono causare dei problemi importanti :

  • Incrostazioni: le schiume asciugandosi si induriscono e incrostano i tubi, fino ad ostruirli. Le operazioni di manutenzione finiscono per essere più complesse e quindi più costose.

  • Ostacolo al processo di depurazione: le schiume galleggiano sui liquami e bloccano la penetrazione dell'ossigeno, indispensabile per alcuni processi di depurazione.

Per questo motivo, negli impianti recenti le acque grigie vengono pre-trattate in un pozzetto degrassatore, prima di essere smaltite insieme alle acque nere.
Questo dispositivo è costituito da due camere, divise da un setto verticale, aperto sul fondo. Ha un tubo di ingresso, in cui entrano le acque grigie. Il setto verticale blocca le schiume, mentre l’acqua passa nella camera successiva, attraversando il foro alla base del setto stesso. Eventuale materiale solido sedimenta sul fondo del degrassatore. Nella seconda camera c’è un tubo di uscita diretto alla pozza settica.
Il degrassatore deve essere sottoposto a manutenzione periodica, in cui si rimuovono fanghi e le schiume accumulate. Per questo motivo sopra ciascuna camera del dispositivo è presente una botola di ispezione.
Il degrassatore deve essere posizionato alla base della colonna di scarico delle acque grigie per intercetta subito le schiume, prima che causino problemi alle tubature.

 

Smaltimento delle acque nere

Le acque nere, se non correttamente smaltite, possono diffondere malattie quali gastroenetriti, salmonella ed epatite A. Inoltre, contenendo materia organica, vanno incontro a fenomeni di putrefazione, con emissione di odori sgradevoli. Perciò l'obiettivo dello smaltimento di queste acque reflue è quello ridurre il livello di contaminanti e di degradare le sostanze organiche (renderle imputrescibili). Se non è presente un sistema fognario, come succede spesso in collina, l'acqua depurata viene smaltita nel terreno o in un corpo recettore idrico (fiume o torrente), in grado di diluirla e proseguire con il processo di depurazione.
Le acque nere vengono raccolte a livello dei servizi igienici e convogliate all'esterno attraverso un apposito sistema chiuso di tubature. I liquami vengono poi indirizzati ad appositi dispositivi di depurazione o di accumulo. Tra i più usati vi sono :

 

1) Il pozzo nero : è una cisterna interrata in cui vengono scaricate le acque reflue. Non ha capacità depurativa e deve essere svuotata periodicamente. E' il sistema più rudimentale di smaltimento delle acque reflue e ormai viene utilizzato raramente.

2) La fossa settica: è una cisterna che, a differenza del pozzo nero, è in grado di depurare le acque reflue. E' costituita da 2 compartimenti, separati da un setto verticale.

Nel primo compartimento le sostanze pesanti vengono separate dall'acqua mediante sedimentazione. Su fondo di questo compartimento si raccolgono i fanghi, che vengono degradati per fermentazione dai batteri anaerobi contenuti nei liquami. Il gas che si produce viene eliminato attraverso un sistema di sfiato.
L'acqua invece passa, attraverso un'apertura, nel secondo compartimento dove viene ancora decantata, prima di uscire dal dispositivo.
Anche la fossa settica deve essere periodicamente svuotata dei fanghi indigeriti, che col tempo si accumulano.

3) La fossa Imhoff: è una fossa settica migliorata. Viene utilizzata sempre più frequentemente per il trattamento dei liquami nei piccoli o medi impianti di depurazione. E' costituita da due sezioni:

  • vasca superiore: i liquami in ingresso sedimentano in questa sezione. Grazie alla sua forma a tramoggia, convoglia il sedimento (fanghi) nella vasca inferiore. Il liquido, così separato, esce dalla vasca passando in una tubatura dotata di paraschiuma. Il refluo finale ha una qualità superiore, rispetto a quello di una fossa settica tradizionale, perché il liquido e i fanghi sono mantenuti separati.

  • Vasca inferiore: i fanghi si raccolgono in questa sezione e vengono degradati per digestione anaerobia. Quelli indigeriti vanno periodicamente rimossi. L’acqua che si libera, risale nella prima camera ed esce dal dispositivo.

 

Conclusione


Come abbiamo visto anche in assenza di una sistema fognario è possibile vivere in un ambiente salubre, grazie ai dispositivi di depurazione.

Adesso non ti resta che affidarti ad una ditta specializzata seria per realizzare il tuo impianto domestico di smaltimento.

Ricordati che anche la manutenzione periodica è importante per un corretto funzionamento dei dispositivi. I fanghi vanno periodicamente rimossi da ditte abilitate.

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